Scultura

Racconta di un incontro casuale con l’argilla; si diede a breve alla scultura figurativa con passione, con la dedizione fisica e sentimentale al proprio mestiere tipica degli artisti antichi.

Nel 2012 iniziò ad elaborare i suoi primi lavori in creta ispirata dai maestri Igor Mitoraj, Kris Kuksi e Aron Demetz. Ne esce la serie di teste “Imperfect Immortal”, e con essa Monika suggella nel talento gli esiti di una ricerca profonda sulla mortale natura umana.

Uno studio meticoloso dei dettagli del volto umano, un abbandono meditativo su linee e forme, fino ad immortalare nella perfezione degli effetti dei propri gesti sulla creta, l’amara consapevolezza che tale purezza vive solo nell’idea dell’eterna giovinezza che modella e, nella serie, rappresenta.

“Non sono riuscita ancora a separarmi dalle mie teste di creta; restano ciascuna il solo luogo in cui nella sintesi trovo, fra le mille insicurezze, la ricerca della perfezione; immortali nonostante l’incedere del tempo. L’essenza”.

Finita, ogni testa è palcoscenico, studio e ricerca; negandosi quale punto di arrivo, ogni lavoro si fa immagine, idea, e diventa musa che modella essa stessa nuovi pensieri e nuovi orizzonti. E così, nella serie delle sue teste, si sussegue per Monika la danza del mondo, la ricerca immortale della perfezione, e dell’eterna bellezza.